Orgoglio siciliano e attitudine cosmopolita. Un sorriso che conquista e un'energia contagiosa in un'irresistibile mix di eleganza ed entusiasmo, charme e creatività. Ida Di Bella è l'anima e il cuore pulsante del brand di borse Le Curine Collection.
Da sempre appassionata di moda e di accessori ha realizzato la sua prima borsa con la curina, la foglia della palma nana essiccata, ispirandosi alla tradizione e soprattutto, come lei stessa ci racconta, ai suoi ricordi di bambina: “Le Curine nascono soprattutto dall'infanzia, dal vedere la mia nonna e successivamente la mia mamma con cura certosina cucire dei capolavori”.
Chi è Ida Di Bella? Da cosa scaturisce il tuo interesse per la moda e l'handmade?
Sono Ida Di Bella, nata ad Erice negli anni ’80, adoro le cose semplici e belle, la moda, gli stilisti e le loro collezioni, le modelle che indossano capi unici e rari, lo stile minimal, le capienti borse e le shopping bag con le scritte delle boutique con dentro chissà quali capolavori... ho molte passioni: la musica, l’arte, la fotografia… Già da bambina la mia mamma mi vestiva come una vera 'fashion victim', da lì la passione nata dall’esempio per il gusto e per le cose raffinate. Lei adesso è per me un valido aiuto per la realizzazione delle mie passioni e mi sostiene con grande forza in questo percorso intrapreso, invogliandomi a nutrire questa mia ambizione.
Raccontaci di quando hai deciso di creare un tuo brand e di diventare designer di una collezione artigianale di borse?
La moda, la classe, lo stile semplice e mai sfarzoso, che cade poi nel cattivo gusto, sono da sempre state le mie più grandi passioni. Lavorare in una redazione di un giornale di moda sarebbe la mia più grande ambizione, ma purtroppo gli studi mi hanno portato a fare scelte di vita diverse.
Perché la curina? Come nasce la passione per questo materiale così semplice e apparentemente lontano dai lustrini del fashion?
Oggi l’antica tradizione siciliana dell’intreccio della “curina” si sta perdendo, ma c’è chi continua a mantenere viva la produzione. E’ un prodotto artigianale, fatto interamente a mano che richiede due giorni di lavoro: ad agosto si ‘tira la curina’ si tagliano le foglie delle palme per poi pulirle e farle essiccare, bisogna fare la corda, poi bisogna cucirla, fare la treccia, il bordino di corda più grossa e intrecciare il tutto.
Ci vuole tanto tempo e tantissima passione, il risultato però dà anche tanta soddisfazione: da quell’intreccio si possono realizzare borse, coffe, sacche, tappeti, scope e tantissimo altro.
Secondo te come viene percepito l’artigianato oggi? Si può parlare di innovazione nel settore?
Le eccellenze del made in italy, o in questo caso del ‘made in Sicily’, soprattutto in questo periodo di crisi nel nostro paese, rappresentano il nostro vantaggio competitivo in una serie di campi: l’artigianato, il design, la moda, i gioielli, le ceramiche, possono, oggi, essere un'arma contro la crisi.
C’è ancora grande valore rivolto al lavoro manuale, legato ad una creatività personale, da una grande passione e ad un' alta competenza tecnica ed artistica. La figura dell’artigiano sembrava aver perso la sua importanza, ora sta riacquistando la sua giusta rilevanza. L’artigiano di oggi, è una figura che ha saputo legarsi al design, alle nuove tendenze e ai nuovi gusti, apportando il suo saper fare insostituibile ai cambiamenti che ci hanno accompagnato.
Qual è dunque oggi la nuova concezione di moda e cosa da' valore aggiunto alle produzioni contemporanee di accessori in materiali ecologici come la curina?
Il design ecologico adotta tra le sue materie prime con il maggiore potenziale “creativo” una serie di materiali ed oggetti considerati di scarto oppure fino ad ora mai usati per creare oggetti di design. Quelli di scarto, sono tra le materie prime dal maggior potenziale creativo usate dai designer: per le mie ‘Curine’ utilizzo spesso vecchi centrini ritrovati nel baule della nonna, scarti di tessuto e spugne per realizzare voilant o estrose applicazioni.
Come nascono le tue creazioni? Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Lo stile che ha da sempre ispirato le mie collezioni è la tradizione, l'antica tradizione della mia Sicilia, realizzando collezioni con una linea chic, raffinata e romantica, ma anche a volte rock con borchie, tessuti militari e catene dorate. L'inverno è stato un'altra mia fonte di ispirazione: ho iniziato a decorare rigorosamente con eco-pellicce e tessuti in lana la mia prima 'Curina', chiamata “Sophie”. Ogni mia Curina, infatti, porta con se un nome femminile, perché FEMMINA è la mia collezione. Successivamente, secondo richiesta ho iniziato a decorare le Curine per la collezione Primavera/Estate (ma rimango affezionata all’invernale). Ho disegnato anche una collezione uomo.
Ciascuna “curina” porta un nome di donna. Donne dalla forte personalità, una diversa dall’altra. Che tipo di ricerca c’è dietro ogni tua creazione?
Nel creare le mie Curine ho sempre provato a riutilizzare dei centrini a 'chiaccherino' dimenticati nel vecchio baule della nonna e fiori cuciti ad uncinetto, prediligendo colori tenui e coloniali.
A queste si affiancano le collezioni della stagione invernale, perchè l'Inverno è stata la mia prima fonte di ispirazione. Nascono come accessorio moda da sfoggiare soprattutto in inverno, perchè è lì che fai la differenza! Girare per la città con caldi cappotti ed avvolgenti sciarponi in lana con al braccio una mia Curina decorata rigorosamente con ecopelliccia o ecopelle in modo unico ed originale, sfruttando il contrasto tra la grezza ed estiva paglia e i caldi tessuti.
Quanto e cosa c’è del mondo di Ida in ognuna delle tue creazioni? Quali emozioni ti regala il tuo lavoro?
Proprio perchè le mie creazioni sono legate alla tradizione, le Curine nascono soprattutto dall'infanzia, dal vedere la mia nonna e successivamente la mia mamma con cura certosina cucire dei capolavori.
L'utilizzo di un prodotto della mia zona mi ha permesso di valorizzare l'artigianato locale. Le decorazioni delle pochette a mezzaluna con ceramiche di Erice e le piccole 'mafaradde' in cotto sono state quest'anno un vero omaggio alla mia Sicilia.
Parlaci della tua collaborazione, all’interno del KxK Network Lab, con il brand Korai x Kente, e dell’originale collezione di borse Korai x Kente by Le Curine Collection realizzata in curina e tessuto ghanese Kente che è nata da questa partnership.
ll progetto "Korai x Kente" mi ha particolarmente entusiasmato poiché, mirando alla valorizzazione del Kente (tessuto tradizionale realizzato a mano in Ghana e indossato dai Re dell'Ashanti sin dai tempi antichi), al contempo ha puntato al coinvolgimento di noi designer siciliani e artigiani per la realizzazione di prodotti green ed etici che, muovendosi tra tradizione e innovazione, siano realizzati utilizzando anche il tessuto Kente per la valorizzazione delle culture e delle eccellenze manifatturiere di Sicilia e Ghana.
La tessitura del tessuto kente, così come l’intreccio delle coffe di palma nana (la curina appunto) è un’arte antica, praticata da migliaia d’anni da artigiani esperti. I nomi dedicati alle Curine della collezione Korai x Kente by Le Curine Collection non è affidato al caso. Ogni cultura ha i suoi punti cardini, ossia gli elementi fondamentali su cui fonda la sua identità e entro i quali regge il proprio equilibrio. La cultura africana dispone infinitamente di questi elementi, ma uno tra tutti che è importante conoscere è il concetto del ' nome', inteso come appellativo che viene assegnato ad ogni persona fin dalla sua nascita e che lo accompagna per tutta l’esistenza. Da qui gli 8 pezzi unici della collezione che portano nomi diversi: Daakye, Akosua, Afua, Amma, Yaa, Akuba, Abenaa, Adwoa.
Alcuni pezzi della collezione Korai x Kente by Le Curine Collection sono volati in Ghana. Come ti senti al riguardo?
Il ‘volo’ in Ghana delle mie creazioni mi porta a pensare che non ci sono confini nell’arte e nella creatività e mi apre nuove prospettive e nuovi progetti dedicati alle mie Curine. Sono molto contenta e fiduciosa e mi dà una nuova spinta per portare avanti le mie passioni.
Decorazioni marine, pizzi, mattonelle, mafaradde, pellicia, Kente… Come si dovrebbe indossare una borsa di Le Curine Collection?
Il minimal, secondo il mio gusto, è sinonimo di stile. Un jeans e una t-shirt bianca sono ottimi capi da abbinare alle mie curine, così da portare l’attenzione sull'accessorio piuttosto che sull'abito. Nelle mie collezioni, come è evidente, non amo molto utilizzare i colori fluo e forti (rosso, giallo, arancione...), ma piuttosto adoro i colori coloniali del bianco, beige, talpa, tortora, nocciola, nero.
Chi è la donna-icona di Le Curine Collection? A quale tipo di donna ti ispiri quando crei le tue borse?
Una Donna semplice e raffinata, che ha cura di sè e delle cose che abbina ed indossa. È un piccolo tocco che riesce a dare personalità e colore anche alla maglietta più basica. Coco Chanel diceva: “Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa.” Ammiro le tute smoking e le bluse di chiffon. Mi piace la cura con cui sono realizzati gli abiti, le linee nostalgiche, il taglio, i tessuti sempre molto particolari, con quel gusto un po' Anni '20 che amo molto.
Se dovessi definire Le Curine Collection con tre aggettivi, quali useresti?
Prestigio, esclusività e qualità, gli aggettivi che meglio la descrivono.
Spesso sei stata testimonial di te stessa per il tuo brand posando per alcuni shooting fotografici con le tue creazioni. Come vivi tutto questo?
Diciamo che preferisco stare un pò nell’ombra delle mie collezioni. Ma non nego neanche che a volte ho avuto piacere, in determinate situazioni e con alcuni fotografi miei amici, a farmi ritrarre insieme alle mie Curine. Ultimamente per una intervista fatta a cura di Rosy Ardizzone per l’allegato del Giornale di Sicilia, ‘Gattopardo magazine’ di Luglio/Agosto 2016, sono stata ritratta da una brava fotografa Paola Schillaci, di Palermo, che ammiro molto per il suo stile.
Cosa consigli a chi come te ha nel cuore una passione e vorrebbe portarla avanti?
Diciamo che a mio avviso nessuno ti regala niente, quindi se hai una passione coltivala e portarla avanti con grinta e tenacia. Non farti scoraggiare al primo limite o al primo ostacolo, se è una cosa in cui credi e che ti piace provaci con determinazione e non mollarla.
Paulo Coelho diceva: 'Non ti arrendere mai. Di solito è l'ultima chiave del mazzo quella che apre la porta.”
Progetti in cantiere per il futuro?
Io non mollo e sono sempre aperta a nuove avventure. Vedremo.